11 agosto 2014

Bagliori agostani

Cartoline di stagione: primo turno 2014-15

La prima cartolina di stagione ci ricorda che la pedata agonistica è cominciata ufficialmente nello scorso week end in alcuni paesi coi quali l'Italia si gioca il ranking UEFA.

10 agosto 2014, Wembley Stadium, Londra
René Giroud ha appena messo il primo sigillo di stagione

In Eredivisie nulla da segnalare: risultati come da pronostico. Semmai il botto lo ha fatto il Prins Hendrik Ende Desespereert Nimmer Combinatie Zwolle, alias PEC Zwolle, ridente capoluogo della provincia di Overijssel (mercato di bovini e industria alimentare a farla ricca), 104 anni di storia pedatoria e zeru tituli fino al 20 aprile scorso: 5:1 all'Ajax pluricampione nazionale nella finale della Coppa d'Olanda. Vittoria bissata il 3 agosto scorso all'Amsterdam ArenA, grazie a un golletto di Stef Nijland, nel XIX Johan Cruijff Schaal, vulgariter la Supercoppa d'Olanda. Nei Paesi Bassi non si parla d'altro da giorni. E' come se il Cesena avesse battuto due volte la Juventus ...

A Wembley, invece, domenica 10 agosto, l'Arsenal ha fatto seguire alla FA Cup conquistata meno di tre mesi fa contro l'Hull anche il Community Shield, stavolta contro il City. E' calcio in agosto (non "d'agosto" come alle nostre latitudini) e dunque da prendere con le molle: ai Gunners mancavano Ozil, Podolski, Mertesacker e Walcott; ai Citizens Aguero, Zabaleta, Demichelis, Fernandinho e Kompany, in pratica l'intera difesa. Ma la differenza l'ha fatta l'atteggiamento in campo: determinato l'Arsenal, apatico il City, e 3:0 inequivocabile e meritato alla fine. Magnifico il gol di Giroud, primo bagliore della stagione. La cartolina ci segnala anche la naturalezza con cui Wenger ha venduto al Barça il giorno prima il capitano Vermaelen e ha fatto debuttare contro Dzeko e Jovetic un 19enne, Calum Chambers, con alle spalle solo 21 presenze in Premier con il Southampton. C'è chi lancia i giovani nelle finali, e vince, e chi li manda a giocare in provincia e non vince nulla da tempo.

Nello scorso week end è iniziata anche la Ligue 1, che è il solito campionato divertente, zeppo di quei giocatori che il neoeletto Presidente della FIGB non esiterebbe a chiamare Optì Pobà. Tecnicamente il livello del torneo è modesto come la Serie A, ma lì gli stadi sono pieni e i gol arrivano a grappoli. Il venereabile Stade de Reims ha pareggiato lo one-man-show di Ibra. Il Monaco, che ha liquidato Claudio Regolo in nome di un gioco più aperto e spettacolare che dovrebbe garantire Leonardo Jardim (che ha il merito di appartenere alla scuderia di Jorge Mendes, come Luigi De Canio aveva quello di appartenere alla GEA ai tempi di Moggiopoli), ha subito timbrato una sconfitta in casa all'esordio.

Ma la cartolina arriva dallo Stade Armand Cesari di Bastia (intorno al quale gli ultras marsigliesi hanno inscenato le loro miserie: 44 poliziotti feriti). Per fortuna, sul campo di gioco, bello show della squadra di Marcelo Bielsa che, in vantaggio 3:1, si è fatta raggiungere dagli isolani. Gianni Brera lo avrebbe irriso. Ma è da notare che i gol finali sono arrivati quando il "Loco" ha voluto essere prudente, passando a 4 la linea di difesa. Per un'ora, invece, si è vista una vera difesa a 3, senza diagonali a 5 di terzini, protetta da un'altra linea di 3, che scendeva a incastro in fase di non possesso al limite della propria area. Sei difensori, ma non 4 con due mastini davanti (come l'ultimo Milan di Allegri, per intendersi), bensì due linee mobilissime. Uno spettacolo, un altro bagliore. Che poi serva a vincere è un altro discorso: ma esprime un'idea di calcio originale. Tanto più preziosa di questi tempi, perché rara.

Azor