Cartões Postais do Brasil 2014
Ci sono interrogativi destinati a rimanere senza risposta. Eccone qualcuno. Perché Paulinho gioca titolare nella Seleçao? E perché anche Fred? E perché anche Luiz Gustavo? Non so se qualcuno, ogni tanto, lo chiede a Scolari; e, nel caso, come lui risponda. Sarà gente, quella appena citata, divorata dalla tensione e dalla paura, e che perciò entra in campo con gambe molli, salivazione scarsa e tachicardia, condizioni non ideali per esprimere
futebol de arte. Messo così, è già molto che il Brasile non si schianti contro l'XI messicano, una mescolanza di
indios e di mangiatortillas ben motivati da Miguel Herrera - faccia da fazendero che sembra inventata dalla matita di Aurelio Galeppini.
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Dove l'avevo già visto? Forse nei primi albi di Tex.
Il prossimo CT messicano potrebbe essere 'El Morisco' |
El Tricolor aveva sottratto ai brasiliani l'oro olimpico giusto un paio d'anni fa - c'erano Oscar e Neymar, Thiago, Marcelo e Hulk. La Coppa del mondo è un'altra storia, e infatti non andranno certo più lontano dei padroni di casa, per quanto essi balbettino e sembrino sempre più aggrappati a possibili, estemporanee soluzioni escogitabili da O Ney. Colpisce l'assenza di alternative. Di uomini, oltre che di modulo. Bernard, sì: un giocatorino. Jô, certo: un ronzino. Hernanes? Mah. Ramires? Si è visto. Senza accorgermene, ho risposto alle domande poste lassù in cima. Ciò nonostante rimango fiducioso. In qualche modo il Brasile andrà avanti e andrà lontano. Non so in quale e fino a dove.
A proposito di alternative. Qualcuno avrà pur visto ieri il Belgio, e l'orrendo primo tempo che hanno apparecchiato i ragazzini contro la modesta Algeria. Wilmots ha però una panchina lunga e traboccante di talenti, dunque ampie possibilità di rimediare alla giornata storta di qualche titolare. Lukaku non gira? Dentro tale Divock Origi, attaccante del Lille, nato a Ostenda nella primavera del '95: in curriculum una trentina di partite di Ligue 1 nella stagione appena conclusa e nulla più. Impressionante. Chadli fa schifo? Dembélé è lento? Dentro Mertens e Fellaini - certo, questi sono più famosi di Origi. Un gol a testa - e che gol - e match ribaltato.
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La sacrosanta legnata di Mertens |
E' un mondiale 'nuovo'. Ci sono grandi scuole che hanno rinunciato alla propria tradizione e stanno cercando di costruirne un'altra. L'Italia - che cerca di arrivare in porta con fittissime ragnatele di passaggi, allargando il campo, guadagnando metri (dunque addio 'difesa e contropiede'). La Germania - finita l'epoca delle
Panzerdivisionen, sono tutti eleganti ballerini, escluso (dico quanto a eleganza) il bomber che del centravanti classico tedesco ha solo il cognome. Il Belgio - basta con la tattica del fuorigioco e i quintali di sonnifero sparsi sul campo, ora si va tutti all'attacco e peccato si giochi per regolamento solo in undici. Il Brasile è ancora a metà del guado. Vorrebbe essere più solido a costo di accantonare il talento. Forse, il talento ha smesso di sbocciare debordante nei vicoli delle
favelas o sulla spiaggia di Rio. Rimane la solidità. Quella che vantavano l'Italia la Germania il Belgio. Basterà? Chi lo sa.
Mans