9 marzo 2012

Su alegher

I quarti di finale della CL costituiscono l'ultima frontiera di Allegri. Ha finito il suo percorso, esaurito il suo tempo. Per mettere in campo un undici raffazzonato deve disporre di una rosa di 40 giocatori. Ha irrobustito Pato, mettendolo a perenne rischio di sofferenze muscolari. Ha rinunciato a Pirlo, vale a dire al miglior centrocampista italiano degli ultimi 30 (se non 40) anni, preferendo il tignoso, esperto ma declinante Van Bommel, uomo di tutte le squadre d'Europa segnato da quindici anni di tackles nel cerchio del centrocampo, i cui movimenti legnosi tradiscono e spiegano le centinaia di microtraumi subiti (e procurati) in quel fazzoletto di campo. Ha indovinato solo Boateng, il giocatore senza ruolo, l'imprevedibile esuberante, capace di giocate strabilianti. E' stato lui a salvarlo l'anno scorso, nel girone di andata. Gli ha regalato la supercoppa, devastando l'area del portiere a Pechino. Vincerà probabilmente il secondo scudetto consecutivo, obiettivo stagionale minimo: quello di Allegri, anche se onusto di tricolori e supercoppette, resterà comunque un Milan fra i più dimenticabili della storia recente.

Mans