25 marzo 2012, Matchroom Stadium, Leyton Orient Daniel Bessa affrontato da Mithail Dijks |
Le 16 squadre partecipanti al torneo (brutto il nome, Next Generation Series, perché non ancora organizzato dalla UEFA) mostravano araldiche illustri (Barcelona, Celtic, Liverpool, Ajax) o fanées (Aston Villa, Tottenham, Sporting, Manchester City) o ancora un po' da Champions League (Marseille, Rosenborg, Fenerbahce, Wolfsburg, Basel, PSV Eindhoven, Molde). Dunque un bel mix di antico e di moderno.
Fase finale (14-25 marzo 2012) nei fascinosi stadi minori della periferia di Londra: il Langtree Park stadium di St Helens (piccolo tempio del rugby), il Griffin Park di Brentford, il Cobham Ground dove si allena il Chelsea e il Matchroom Stadium di Leyton Orient. L'Ajax polverizza il Liverpool (6-0) e va in finale da grande favorito, avendo tra l'altro rifilato un rotondo 3-0 al Barça ai quarti in Catalogna. Noi battiamo in modo convincente il Marseille per 2-0 [vedi la partita qui]. Forse non è un caso che siano arrivate in finale due squadre che hanno vivai tra i primi al mondo: in questo, va ammesso, la gestione Moratti è lungimirante.
Tra i 28 ragazzi scesi in campo (più un'altra dozzina in rosa) in un tiepido e soleggiato pomeriggio primaverile inglese quanti ne rivedremo nei tornei maggiori, sia nazionali sia internazionali? Forse due o tre. Mi arrischio a fare un nome: Daniel Bessa, un brasiliano di origini italiane, naturalizzato. Lo dico con tutto il rispetto dovuto e senza l'intenzione di bestemmiare: mi ricorda, mutatis mutandis, Gianni Rivera. Stessa morfologia (l'Abatino 175x68, il giovane 173x65), stesso piede, stessa ampia visione di gioco, lanci lunghi precisi, assist di taglio e in verticale, e senso del gol [vedi schede 1, 2, 3]. I nesci attuali lo paragonano chi a Pepito chi a Wesley: a vederlo giocare ieri pomeriggio mi ha invece ricordato il Gianni del 14 novembre 1973, in una delle sue più belle partite di sempre, a Wembley contro l'Inghilterra, una partita di lotta e di governo a ritmi altissimi, senza Lodetti alle spalle (vedila qui). Come è costretto a fare oggi Bessa, che come il Mandrogno giovane gioca da falso centravanti, grazie all'intuizione di Andrea Stramaccioni, l'attuale allenatore della Primavera della Beneamata. Staremo a vedere: pare che il punto debole sia il carattere; ma ieri sembrava un veterano; ne ha prese e ne ha date per due ore, senza risparmiarsi nulla.
Azor
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Internazionale - Ajax 1:1 (6-4 ai rigori)
25 marzo 2012, Matchroom stadium, Leyton Orient
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