15 marzo 2012

Ottavina

Sarei forse chiamato a intervenire sulla (meritata) eliminazione della Beneamata dalla Champions, ma l'episodio si iscrive nell'età postuma del ciclo vincente, che non si è estinto questa stagione ma la scorsa, e che merita una riflessione meno "emotiva" (per stare al mood del momento).

Rifletto invece, ante sorteggio, sulle magnifiche otto approdate ai quarti. E' un esito di quelli auspicati da Platini, una sorta di calcio in bianco e nero, con l'Apoel accanto al Marsiglia, il Benfica accanto al Bayern, e così via. Quelli che non tornano molto sono però i due 7 a 0/1 agli ottavi, che inficiano la politica zuccherosa di Roi Michel: il divario di potenzialità economica e di bagaglio tecnico non solo permane ma sembra allargarsi.

Stona l'assenza delle due di Manchester, il resto è nella norma, grosso modo. Le due spagnole sembrano non avere rivali, anche se non sottovaluterei le insidie che potrebbero offrire lungo la strada sia il Bayern sia il Milan. Il Chelsea dei senatori ha mostrato gli attributi e potrebbe (molto condizionale) candidarsi a mina vagante. Ma tutto sembra congiurare perché dopo lo Zagabria e l'Ajax in disarmo di questi anni, e dopo la CSKA, Mourinho si becchi pure i ciprioti. Gli apologeti poi la narreranno come una cavalcata trionfale ...

Azor