Fettine di coppa: ritorno degli ottavi 2014-15
Siamo al 20 marzo e la stagione europea del calcio inglese è già terminata. Gli statistici ci diranno se si tratta di un record o meno. E' il dato più eclatante degli esiti degli ottavi di finale di entrambe le coppe UEFA. Abbastanza clamoroso soprattutto se si guardi alla discrasia economica: la Premier ha appena ceduto i diritti televisivi 2016-2019 a una cifra (7 miliardi di euro, il 70% in più rispetto all'attuale contratto) destinata a destrutturare le gerarchie del calcio continentale, come ha colto subito Santiago Segurola [vedi]. Il Burnley riceverà 130 milioni di euro a stagione: la Juventus in quella 2013/2104 aveva ricavato "solo" 151 milioni dai diritti TV (compresi quelli europei), il Milan 128, il Napoli 104, l'Inter 83, la Roma 68, la Lazio 56, la Fiorentina 54. E' il turbocapitalismo pallonaro. E' il futuro che ci attende.
18 marzo 2015, Camp Nou, Barcelona Posture classiche per la Pulce e per Joe Hart |
Il presente agonistico per fortuna consola, perché non coincide ancora del tutto con le gerarchie finanziarie. Bene inteso, parliamo sempre di "super club", quelli che stanno nelle classifiche della Deloitte. Ma Chelsea, Arsenal, City ed Everton sono tutti caduti sul campo di marzo, come in precedenza Tottenham, Liverpool e Hull. Un'ecatombe. Ne esce bene, come sempre in questi ultimi anni, il calcio iberico: le tre grandi approdano ai quarti di CL, i detentori del Siviglia avanzano in EL; il Porto in CL. Conforta osservare come dopo quelli spagnoli i club italiani rimasti in lizza siano i più numerosi: la sontuosa Juventus, la scintillante Fiorentina, il Napoli sornione. Le due francesi che hanno riscattato Azincourt avanzano in CL. Del calcio tedesco rimangono solo le prime due compagini della Bundeliga. Due sono anche i club della martoriata ucraina ai quarti di EL: la gloriosa Dinamo Kiev e il Dnipro. Completano i tabelloni di aprile lo Zenit e il sorprendente Brugge.
La stagione in corso offre un bel rimescolamento di carte. Se prendiamo in considerazione il ranking UEFA aggiornato a oggi (20 marzo 2015), osserviamo come, dei primi 16 club siano già stati eliminati dalle competizioni più della metà: Chelsea (4°), Benfica (6°), Schalke (7°), Arsenal (8°), MUTD (10°), Borussia D. (12°), Valencia (13°), Bayer (15°), ManCity (16°). Ne esce male, molto ammaccato, anche il calcio tedesco.
19 marzo 2015, San Siro, Milano La difesa dell'Internazionale FC è generosa anche con un pippone come Nicklas Bendtner |
Dopo la grande giornata del 26 febbraio, il calcio italiano ha fatto i conti con la realtà. Più rosea del previsto quanto alla Juventus, negativa soprattutto per la Roma e per l'Inter. Il Toro è stato all'altezza della sua tradizione, si è battuto da par suo contro un avversario più forte (14° nel ranking contro il 78° posto granata). Specularmente il Napoli (22°) ha regolato come doveva il 77°. L'Inter (23°) ha perso sì con una buona squadra, attualmente seconda in Bundesliga, ma pur sempre 71° nel ranking. Sconfitta pesante anche per questo motivo, perché penalizza il ranking italiano complessivo.
Sul piano tecnico hanno destato grande impressione il Bayern e il Barça in Champions, accreditandosi come favorite per la vittoria del trofeo. Conforta l'autorevole prestazione della Juventus, che beneficerà di un avversario abbordabile ai quarti e potrebbe ritrovarsi alle semifinali dopo 12 anni. Si annuncia di fuoco il derby madrileno. Nella League i campioni in carica del Siviglia sembrano procedere maestosamente verso l'ennesima finale. Tra Dnipro e Brugge uscirà la seminfinalista meno attesa. Le avversarie delle italiane sono toste. Il Napoli soffrirà in difesa, come l'Inter, le folate degli attaccanti del Wolfsburg: scoglio durissimo quanto importante per il ranking UEFA. Grande atletismo e blasone per la Dinamo Kiev, che la Fiorentina ospiterà al ritorno: ma in questo caso si può confidare.
Azor