26 marzo 2015

SuperPoldi

Mancano dieci minuti alla fine, e il numero dieci è entrato in campo da circa dieci minuti. Già. Oggi non è mai scontato che un giocatore col numero dieci sulle spalle sia schierato nella formazione che inizia la partita. Ciascuno ha il suo numero, a prescindere. E i suoi numeri. Spesso è lui, a scegliere il numero. Inoltre, per il fatto stesso di aver scelto proprio quel numero (il dieci), promette numeri. Di alta scuola. Suvvia! Il dieci! Il numero di Pelé, di Rivera, di Maradona, di Baggio e Del Piero e Totti. Il numero di Platini. Di Zico, di Eusébio, di Messi. Dunque, se il dieci entra in campo, non entra in campo solo per il gettone, anche se quello di ieri era (caspita) il suo centoventiduesimo. Centoventidue partite in nazionale - certo, molti brevi spezzoni, ma non sottilizziamo. Centoventidue partite, tante quante quelle disputate da David Carabott, Gran Cavaliere di Malta. Centoventidue, una meno di Thierry Henry, che però ha smesso da un po'. Anche Carabott, del resto, ha già appeso le scarpe al chiodo. Centoventidue, cioè due meno di Sergio Ramos - che però non ha nemmeno trent'anni, chissà quante ne giocherà ancora. Tre meno di Peter Shilton e George Hagi (due leggende). Poi, a centoventisei, c'è un'ala destra danese, Dennis Rommedahl, ma anche Zubizarreta, ma anche (oh santiddio!) Paolo Maldini. E così via. Casillas è secondo in questa classifica di supergettonati, ne ha ben centosessanta, e almeno la sua collezione è (probabilmente) irraggiungibile.

La magia del numero dieci,
e uno dei momenti per cui vive colui che lo porta
Il numero dieci fa il suo ingresso in campo, al Fritz Walter Stadion di Kaiserslautern, città cara al Barbarossa (di qui il nome) e prende il posto di Marco Reus. Rosso e rossiccio, prima del numero dieci è entrato anche André Schürrle, un bel giocatore, scartato da Mourinho a gennaio e preso dal Wolfsburg. Cioè dal club che ha appena cacciato l'Inter dall'Europa, sebbene il contributo del rosso non sia stato più decisivo di quello dei giocatori dell'Inter. Il numero dieci, guarda caso, gioca proprio nell'Inter. Gioca? Non proprio. Giochicchia. Talora nemmeno. E, quando gioca o giochicchia, delude. Forse perché nell'Inter la maglia numero dieci era già stata scelta da un altro quando lui è arrivato, ed essendo arrivato dopo s'è dovuto prendere il numero undici. Ma lui nella Nationalmannschaft può indossare quella col dieci, e allora si trasforma. Gli succede quel qualcosa che capita anche a Paperino quando diventa Paperinik, a Clark Kent quando diventa Superman. Non è più Podolski, ma SuperPodolski. Anzi: SuperPoldo, o SuperPoldi, suona comunque meglio. Così, a dieci minuti dalla fine, ecco che il rosso del Wolfsburg si beve tutta la difesa avversaria, e poi cadendo ciabatta un pallone in mezzo all'area. La traiettoria sorprende tutti, e sul rotondo oggetto del desiderio di tutti i numeri dieci piomba il numero dieci - nessuno si era accorto di lui, come se possedesse il dono dell'invisibilità - e lo scaraventa in rete a porta (pressoché) vuota. Gol! Tor! Tooor! Una rete decisiva, sì. Quella del due a due [vedi]. 

La partita di Kaiserslautern era solo amichevole, una sfida senza nulla in palio tra la Germania campione del mondo di calcio e l'oceanica Australia. In questa inutile supersfida, Poldi ha segnato il suo primo gol del 2015. Finora, con la maglia numero 11 della Benamata, aveva messo assieme undici gettoni ma nemmeno un gol. Accolto a Linate come un Rummenigge, ci ha messo poco a convincere il colto e l'inclita d'essere un giocatore pressoché inservibile in partita. Ma è un tipo parecchio simpatico, e nello spogliatoio contribuisce a tenere alto il morale della truppa con le sue gag. Non fosse per Poldi, vi regnerebbe la depressione. Peccato sia venuto solo in prestito. Speriamo trovino il modo di farlo rimanere. Non vogliamo perdere uno dei nostri beniamini, ora che ce l'abbiamo praticamente in casa. Uno dei nostri eroi. Anzi, uno dei nostri Supereroi. SuperPoldi.

Mans

Vedi le puntate precedenti della saga:
- La 'zona Podolski' (26 ottobre 2014)
- Il 'drum-cameo' di Poldo (14 dicembre 2014)