Fettine di coppa: ottavi di CL 2014-15 (ritorno)
![]() |
L'interno della trattoria |
Per una cena più che decente, alla trattoria del Westfalenstadion, è probabile che ad Antonio Conte sarebbero stati sufficienti i famosi dieci euro. La Juve, con Allegri, ha banchettato. Un'abbuffata me-morabile, apprezzata persino da mastro Arrigo. Più vorace e affamato di tutti, l'apache. Carlitos Tevez, uno dalla cui faccia i duri trascorsi dell'infanzia non sono ancora scomparsi. Tevez, già. Un campione "senza controindica-zioni", ha detto Arrigo Sacchi, azzardando un paragone con Baggio. Il paragone si può discutere; certamente, Tevez sembra uno che, invecchiando, migliora. Migliora in tutto.
Coloro che non hanno in simpatia Nostra Signora naturalmente minimizzano. Il Dortmund? Pur sempre i decimi della Bundesliga, ed erano gli ultimi sino a poche settimane fa. Depauperati di anno in anno dei giocatori migliori. Una squadra-fantasma. Molto più forte l'Atletico di Bilbao. Nemmeno l'ombra dello squadrone che fu. Sarà anche vero, ma pare inutile sottovalutare l'esito della doppia sfida (che numericamente poteva e doveva assumere proporzioni anche più larghe), abbiamo la Juve ai quarti ed è un'ottima notizia, ed è una notizia che arriva al termine di una prestazione di assoluto rilievo. A prescindere dagli avversari. L'avvio della gara, in pressing forsennato all'immediata ricerca del gol, è stato da grande squadra. In Europa si deve giocare così.
Ora, naturalmente, per i quarti si cambierà trattoria. Vedremo dove ad Allegri toccherà presentare i suoi. Potrebbe anche capitare un ristorante di lusso. Lo sapremo domani. Intanto lui (Allegri) non lo dice, ma certamente la possibilità di giocare senza Pirlo in mezzo al campo non gli è dispiaciuta. Non dice nemmeno che - per esempio - il secondo gol nasce da movimenti degli attaccanti e da una verticalizzazione del tipo (esattamente del tipo) di quelle che proponeva la squadra ai tempi di Gonde.

Mans