Cartoline di stagione: 29° turno 2014-15
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Queste, si ricorderà, sono le squadre non italiane che giovedì scorso hanno giocato la partita di ritorno degli ottavi di Europa League: l'Everton, che è sceso in campo per il suo match di Premier League ieri (domenica) alle 17; l'Ajax, che è sceso in campo per il suo match di Eredivisie ieri alle 16.45; Villareal e Siviglia, che si sono di nuovo affrontate ieri, in Liga, dando il calcio d'inizio alle 17; il Wolsfburg, che è sceso in campo per il suo match di Bundesliga ieri alle 15.30; il Besiktas, che è sceso in campo per il suo match di Super Lig ieri alle 19; il Club Brugge, che è sceso in campo per il suo match (di Coppa del Belgio) ieri alle 19; lo Zenit e la Dinamo Mosca, che hanno incrociato i bulloni per il loro match di Premier League ieri alle 11.30 (ora italiana); lo Dnipro e la Dinamo Kiev hanno invece riposato, come tutte le squadre del campionato ucraino, che torneranno in campo dopo la sosta. Le italiane, invece (Fiorentina e Roma, Napoli e Torino e Inter), hanno rimesso piede su un campo di calcio ieri sera alle 20.45. Dunque appena quindici minuti prima di Barça-Real Madrid. La lungimiranza della Lega, che stabilisce gli orari, è davvero immisurabile; nel senso che non esistono strumenti di precisione in grado di quantificare la stupidità. Ieri sera, all'ora del Clásico, in Europa si giocava a pallone solo in Italia (su ben sei campi), a Lens (Lens-Marsiglia, Ligue 1), e in Islanda per una partita della loro Coppa di Lega. Fate vobis.
Ora i club si svuotano di pedatori: le patrie d'Europa e non solo li hanno chiamati a difendere onore e bandiere. I campionati si concedono un breve letargo, a tutti quelli considerati importanti manca una manciata di partite (otto-dieci, a seconda) per abbassare il sipario, è il momento buono per fare il punto. Cominciamo da noi. Una Serie A senza storia, per il primo posto. Uno scudetto che la Juve si appresta a conquistare inerzialmente. Alle sue spalle, una mezza dozzina di compagini discontinue, tutte coi loro talloni d'Achille, capaci di cantare a squarciagola per qualche domenica e poi di precipitare in fasi di puro autismo calcistico. Rimane, relativamente godibile ma solo per l'incertezza, una corsa alle posizioni che danno accesso all'Europa. Al momento, l'XI più à la page sembrerebbe la Lazio, che pure può nutrire grandi rimpianti per i punti buttati tra agosto e settembre e anche nel derby; quello più lunatico è il Napoli, stretto tra ambizioni di grandezza e nervosismi fisiologici. Depressa e/o arrabbiata la Roma, cui nulla più riesce con la naturalezza di un anno fa; balla con leggerezza e incoscienza in tutte le discoteche rimaste aperte la Viola. Sorprendente la Samp. Disgustose le milanesi.
Anche in Germania il titolo non è contendibile, e il Pep può concedere ai suoi qualche inattesa sbandata, come quella interna di ieri contro il 'Gladbach (che a Monaco non passava di frequente nemmeno quand'era fortissimo, nei 1970s). Le prime quattro piazze sembrano già assegnate, resta da vedere se il Dortmund riuscirà a non scomparire dalla mappa europea nella stagione 2015-16.
Anche in Germania il titolo non è contendibile, e il Pep può concedere ai suoi qualche inattesa sbandata, come quella interna di ieri contro il 'Gladbach (che a Monaco non passava di frequente nemmeno quand'era fortissimo, nei 1970s). Le prime quattro piazze sembrano già assegnate, resta da vedere se il Dortmund riuscirà a non scomparire dalla mappa europea nella stagione 2015-16.
In Inghilterra, invece, la corsa è meno finita di quanto non dica la classifica. Il Chelsea soffre a ogni partita, sgraffigna punti a destra e a manca, ha in Hazard un asso consacrato, e nel deretano di Mou un integratore sicuro. Ieri, a esempio, Diego esce per infortunio, entra Loïc Remy che al primo pallone capitato dalle sue parti segna (con enorme complicità del portiere avversario) il gol del 3-2. Prima, era stata informe sofferenza, nonostante il due a zero fissato nei primi minuti dal belga e dal Costa. Occhio dunque, tutto potrebbe ancora succedere. Continuo a puntare un penny sui Citizens. Lo United - che ieri ha messo sotto con relativa facilità, ad Anfield, il solito Liverpool sconclusionato, arruffone, nervoso, perforabile di quest'annata così così - potrebbe rientrare nell'élite d'Europa passando dalla porta principale; l'Arsenal somma vittoria su vittoria ora che tutto l'arrosto gli è andato in fumo (more solito); ecco, queste saranno salvo imprevisti le prime quattro della Premier.
L'XI più forte di Francia è senza alcun dubbio il PSG. Ma è anche distratto dalla coppa, e ha vari giocatori che ogni tanto lasciano filtrare voci. Non è un ambiente idilliaco. Blanc è stato a lungo sulla graticola. Penso che, alla fine, riuscirà a prevalere, per la fragilità delle concorrenti (OM e OL).
La micidiale stoccata |