16 marzo 2015

Il Meazza e il Vélodrome

Cartoline di stagione: 28° turno 2014-15

Il grande Peppino segnò al Vélodrome di Marsiglia (quando ancora sembrava un velodromo) uno dei suoi gol più leggendari, al Brasile. Il Vélodrome, nel frattempo, è diventato uno stadio dal cui interno non so se si veda ancora il cielo; Peppino invece purtroppo se n'è andato e da un bel po', e solo qualche romanziere immagina che ancora frequenti San Siro quando gioca l'Inter. Oltretutto, San Siro è da qualche anno intitolato a lui - stranezze del destino: uno stadio costruito dal Milan, intitolato a un simbolo dell'Inter.

A ogni modo, ieri sera al Velodrome c'era OM-OL, Marsiglia-Lione, sfida che si presupponeva ad alta velocità e cruciale per i destini della Ligue 1. Al Meazza c'era (in contemporanea) Inter-Cesena, che si presupponeva soporifera e certamente non decisiva. Dove avrà scelto di andare il Peppin?

Istantanea scattata forse dal Peppin al Vélodrome, prima di OM-OL
Sulle partite sorvoliamo, nessuna delle due è poi stata memorabile, nemmeno quella di Marsiglia che prometteva molto e poco mantenne. Se non altro, si è notato che al Vélodrome c'era parecchia gente, certo la rivalità tra i due club è grande, ma lo stadio ribolliva di passione. E il campo di cattiveria agonistica. Al Meazza c'erano quattro gatti: i giocatori, i panchinari, i dirigenti, la comitiva arbitrale, gli steward, e pochi altri. Succede lo stesso (e anche peggio) quando scende in campo il Milan. Perché, allora, non spostare le partite dei due squadroni necropolitani in campi periferici? Che so, al Leone XIII, dove una bella tribunetta potrebbe ospitare gli abbonati incalliti. O nell'hinterland, per esempio a Gaggiano o ad Abbiategrasso (qui c'è anche un bel parcheggio). Ci sarebbe folla festante, a prescindere.

I problemi tecnici delle due squadre sono giganteschi. Sono due rose così malridotte e scarse da immaginare che - in assenza di investimenti massicci in pedatori di vaglia - ci vorranno anni per rivederle competitive a livello continentale. Quest'anno, poi, c'è il rischio concreto che nessuna delle due colga il pass per disputare nella prossima stagione almeno l'Europa League: il sesto posto è un obiettivo difficile da centrare, per entrambe. Bisogna abituarsi all'idea. Ma ci si chiede: è mai accaduto, dal 1955 - l'anno in cui si organizzarono la prima Coppa dei campioni e la prima Coppa delle fiere?

Dal 1955 al 1962, per quattro edizioni consecutive, l'Inter partecipò alla competizione fieristica. Fece una sosta ai box nel 1962-63, ma poi, fino al 1967, fu sempre protagonista in Coppa dei campioni. Nei medesimi anni anche il Milan giostrava in Europa, tra una coppa e l'altra, assentandosi un paio di volte. La presenza delle milanesi (o almeno d'una delle due, ma più di frequente entrambe) nelle coppe (a vario titolo) è sistematica tra il 1968 e la stagione corrente. Ne consegue che mai, nella loro storia, sulla mappa delle competizioni continentali per club non apparisse il nome di Milano. Potrà accadere nella stagione 2015-16.

E allora, caro Peppino, mettiti il cuore in pace, e prenota un abbonamento per il Vélodrome.

Mans