17 giugno 2012

Anche i ricchi piangono (e con loro io che sono costretto a vedermi le partite col commento RAI)

Chi se l'aspettava! La Russia, la travolgente Russia dell'esordio è uscita mestamente ieri sera, battuta da una Grecia tutta carattere e commovente abnegazione. A dire il vero i russi si sono meritati di uscire. Hanno affrontato la gara con molta supponenza sottovalutando l'avversario che già qualche avvisaglia l'aveva mandata prima di segnare con Karagounis. Lo zar Alessandro I era solito dire che i russi sono un popolo unico, che dà il meglio di sé nelle emergenze quando queste stanno per sfociare in irreversibile catastrofe (mi ricorda un altro popolo). Lui si riferiva all'invasione napoleonica, narrata anche da Tol'stoj. La Seconda Guerra Mondiale avrebbe ampiamente confermato la valutazione dell'imperatore "più bello che storia della Russia ricordi". E quanto accaduto ieri, mutatis mutandis, ne è un'altra dimostrazione. La Russia è partita alla grande. Ha travolto la Cechia e sembrava avviarsi verso una passeggiata di salute dentro un girone in cui nessuno appariva in grado di fermarla. Fosse partita con una scoppola, forse, ora sarebbe ancora dentro l'Europeo. La Polonia ha fatto il massimo. Chiedere di più ai ragazzi di Smuda era impossibile. Certo, in quel girone avrebbe anche potuto qualificarsi, ma non era facile. L'eliminazione dispiace, anche perché è un Paese tutto sommato simpatico, ma era nell'ordine naturale delle cose.

Continua inoltre la mia personalissima battaglia contro la RAI. Non posso infatti esimermi da un'analisi delle eccellenze che popolano la nostra tv pubblica, della quale sono contribuente assiduo e ormai rassegnato. Lo squallido teatrino che va sotto il nome di "notti europee" andrebbe chiuso manu militari. Già c'erano le notti mondiali (uno in grado di inventarsi i titoli in RAI non ce l'hanno? Lo assumano. Voglio dire, pagano Minzolini e Marzullo!).

Nando Martellini
Maestro indimenticato della telecronaca sportiva
L'unico che ci capisce qualcosa è Cosmi e naturalmente, quando c'è, Mondonico. Per il resto mi chiedo perché Varriale non sia nei cantieri di autostrade spa, con tutto il rispetto per gli operai di autostrade spa, a stendere l'asfalto drenante. Mi chiedo perché Paola Ferrari non venga assunta dai sommozzatori della marina militare visti i canotti che le hanno impiantato al posto delle labbra (di calcio non ci capisce nulla e poi basta guardare dritta la telecamera anche quando parli con uno che ti siede di lato, non si può sopportare!). Mi chiedo perché Fulvio Collovati non sia a Regina Coeli a inasprire le pene dei detenuti; basterebbe far sentire ai condannati un suo commento e il tasso di suicidi in carcere, già drammaticamente elevato, schizzerebbe in alto. Mi chiedo perché Gene Gnocchi si sia abbassato a tanto. Non fa più ridere, è patetico. L'inviato a seguire la Nazionale è inguardabile, si inceppa continuamente, sbaglia tutti i nomi dei giocatori. Iacopo Volpi commentava la pallavolo, che ci fa a parlare di calcio? Non ci capisce nulla, inventa alchimie tattiche prontamente disattese dalla realtà delle gare. Ma la ciliegina sulla torta è tale Bacconi, fiorentino, ex preparatore atletico e quindi più che autorizzato a dire ogni sorta di assurdità. Lo hanno chiamato, pare, per parlare di tattica. Ieri gli è stato chiesto come avrebbe giocato l'Italia contro il Trap. E' partito in una disamina, con tanto di grafica stile playstation, infinita dalla quale risultava che avremmo giocato col 4-4-2 che poteva diventare un 4-2-3-1 e all'occorrenza un 3-5-2, ma forse, se in possesso di palla e in vantaggio, un 5-3-2. Dopo questo delirio la parola è passata a Cosmi il quale ha detto: "con tutte queste analisi mi avete rincoglionito" (sic.). Figurati a noi, caro Serse!

Bruno Pizzul
L'allievo migliore
Infine la gemma d'abeto finale: dopo la partita fra Inghilterra e Svezia accendo la tv e vedo che in studio c'è pure Bisteccone, incapace ormai di articolare suoni udibili. Non ce l'ho fatta. Ho spento tutto e mi sono addormentato sognando Nando Martellini e Bruno Pizzul. Mi hanno sorriso e placidamente mi hanno detto: "non ti curar di loro, ma guarda e passa"!

Cibali