Delle sedici in lizza quest'anno, solo sei nazionali si trovano nelle stesse condizioni (palmarès bianco) di Danimarca e Grecia all'altezza storica delle due edizioni ricordate. Polonia e Ucraina, nonché Croazia, Portogallo, Irlanda e Svezia non hanno mai scritto date solenni da ricordare nel loro calendario calcistico nazionale. L'Ucraina, per il vero, va tenuta in considerazione solo per i vent'anni e poco più di indipendenza politica e calcistica, e lo stesso discorso vale per la Croazia. La Polonia non sforna un gruppo di giocatori di spessore continentale dai primi anni '70. Il Portogallo è, come sempre, un'incognita: ricco di talento e di talenti poco inclini a dare il meglio con la continuità necessaria alle brevi distanze di questi tornei. L'Irlanda ha indubbiamente connotati simili alla Grecia di otto anni fa, a cominciare dalla testa, perché all'orgoglio s'aggiungeranno la tigna e l'esperienza inarrivabile del Trap: difficilmente usciranno sconfitti da ciascuna delle tre partite di qualificazione senza far spremere agli avversari di turno litri e litri di sudore. Ma anche in caso di clamorosa qualificazione ai danni di Italia (possibile) o Spagna (improbabile) o Croazia (probabile), gli irlandesi non riusciranno a scavalcare i tre ostacoli eventualmente rimasti davanti a loro: rende quanto meno complicato pensarlo la qualità tecnica complessivamente scadente della squadra, destinata a incidere più di tattica, agonismo e atletismo con l'avanzare del torneo. Delle sei, riterrei a naso più accreditabile la Svezia. Potrebbe vincere il girone e vedersela con il soddisfatto Trap nei quarti: semifinale assicurata. Ma non credo potrà poi andare oltre.
D'altra parte - il punto vero è questo - c'è una squadra pronosticata sopra ogni altra, ed è naturalmente la Spagna, allo stato detentrice di tutto ciò che è possibile detenere. Per molte ragioni più che condivisibili. Il gruppo 'storico' è ancora lì, la rosa non è ancora eccessivamente sfiorita sul piano anagrafico. Tutto, nel suo gioco, è virtualmente consolidato e funzionale, con la sola possibile debolezza dipendente dalla mancanza di un alter ego di David Villa: chiunque sarà il prescelto (Torres o Llorente o Negredo), non ne avrà le medesime caratteristiche. La Spagna prenderà lentamente il possesso del torneo, liberandosi via via delle possibili ruggini e riacquistando piena fiducia e padronanza di sé. Penso se la vedrà con Germania o Francia o Russia (la più solida fra quelle del blocco orientale). Italia e Inghilterra sono serissime candidate a fallimenti tragicomici; l'Olanda credo sia un po' sopravvalutata, come tutti i suoi presumibili e presunti e cosiddetti top-player (in primis Sneijder e Robben).
Le roi souriant |
Mans