23 giugno 2012

E se i galletti ...?

Stamane mi sono svegliato con un'inquietudine addosso. Vuoi vedere - mi son detto - che gli spocchiosi galletti stasera magari mettono nel sacco i pluri campeones? Non saprei dire, però, quali siano le avvisaglie. Fino a qualche anno fa avrei potuto accampare la giustificazione che mi toccava condividere la stanza di lavoro con un francese (del Jura, e dunque - per fortuna - non parigino) che ostentava il consueto disprezzo intellettuale per la pedata salvo poi massacrarmi con informatissime ironie dopo i ruggenti successi della banda Zidane tra 1998 e 2000. Ora l'amico gallo mi ha lasciato solo - mi manda però ancora qualche email, l'ultima qualche giorno fa in cui mi chiedeva "come si chiama questo falso italiano tutto dipinto di nero?" (e - notare - che il franzoso ostenta in altre sedi molta gauche caviar ...) - e dunque l'inquietudine di stamane non la so ben spiegare.

Provo a razionalizzare, anche per esorcizzare. Gli almanacchi indicano 30 precedenti con 13 vittorie per la Roja, 11 per i Bleus e soli 6 pareggi. 24 sono le amichevoli, 6 sole le gare ufficiali, quasi tutte vinte dai francesi: Euro 1984 (2:0), qualificazioni Euro 1992 (3:1 e 2:1), Euro 1996 (1:1), Euro 2000 (2:1), Mondiali 2006 (3:1) [tabellino]. Breviter: i franzosi sono la bestia nera ufficiale degli ispanici. Da qui la prudenza del marquis di queste ore e un filo di angoscia che percorre le analisi dei commentatori spagnoli più illuminati: molto bello il fondo di Santiago Segurola ieri sulla Rosea, in cui commentava in termini sociali la parabola morale di Vicente Del Bosque ("Forse stiamo passando da essere poveri a essere ricchi troppo velocemente") interpretandola alla luce dell'improvvisa nuova e illusoria ricchezza degli spagnoli; il loro calcio è ormai indebitato "a livelli insopportabili" e "i giocatori hanno sempre più difficoltà a ricevere lo stipendio"; e anche la nazionale "minaccia di ripetere lo stesso dramma" degli effetti autodistruttivi della gigantesca bolla del "credito facile, denaro immediato, lusso a portata di quasi tutti" che ha stravolto il paese.

Alcuni dinosauri di una specie in via di estinzione: il centravanti.
Karim Benzema e Fernando Torres
All'inquietudine, l'allenatore sembra voler coraggiosamente rispondere con la sperimentazione tattica già avviata contro l'Italia nella storica partita del 4-6-0: le ultime dal ritiro indicano la possibilità del ritorno come titolare di Fabregas o, addirittura, di Silva alla Messi con Pedro a destra. Stiamo vivendo tempi di interessantissima evoluzione tattica, che le quattro squadre degli ultimi due quarti (di nobiltà) bene interpretano. La Spagna avanza sulla strada dell'esondazione del centrocampo (ha ben tre centravanti manzi in rosa ma li tiene in panca, tranne che negli allenamenti). La Francia di Blanc tende a imitarne il possesso palla e il baricentro avanzato (57,1 metri quello ispanico nelle tre partite iniziali del torneo, 54,6 quello francese, 52,8 quello italico e 51,9 quello inglese), pur non avendo palleggiatori della qualità degli Xavi e degli Iniesta. L'Italia ha scelto anch'essa la strada del possesso palla e della ricerca del gioco, senza un centravanti classico: 51% di possesso contro il 23% degli inglesi. L'Inghilterra è in preda della quiet revolution di Roy Hodgson che si ispira alla tradizione italiana. Insomma, viviamo mesi e giorni di intenso rivolgimento. Da qui, fors'anche, il mio dannato timore che questa sera prevalgano i cugini ...

Azor