28 giugno 2012

fifty fifty?

Fuori una! La mia prima finalista è stata eliminata ieri sera, ben oltre i demeriti sul campo, dalla stucchevole Spagna di don Andres e compagni. Sarà un caso, ma per la seconda volta consecutiva la Spagna va avanti senza mostrare quella superiorità che l'ha caratterizzata negli ultimi tempi.

Rui Patricio, protagonista ieri sera contro la Spagna

Peccato per il Portogallo, che avevo visto bene anzi, benissimo. Ero convinto che il gioco razionale di Bento, la disposizione in campo degli undici (sempre compatti e alti a ridosso della linea di centrocampo), la completezza di una rosa che di così alto livello  i portoghesi non hanno mai avuto e lo stato di forma crescente di Lara avessero la meglio contro la spenta combriccola del Barmadrid. Questi ultimi, come ho già scritto, mi hanno stufato. Il loro gioco fatto di possesso palla per ottanta minuti in attesa della verticalizzazione è tremendamente noioso. Ha ragione il Cesare nazionale: il futuro del calcio è il calcio giocato, la ricerca dello spettacolo che è sempre direttamente proporzionale a quanto i protagonisti in campo riescono a divertirsi. Ieri sera non si è divertito nessuno. Le due squadre erano contratte, sembrava una partita a scacchi. Alla fine ha vinto la tradizione.

Ottima sorpresa Rui Patricio, classe 1988, portiere dello Sporting Lisbona. Meritava il passaggio del turno questo ragazzo, per la straordinaria parata su Iniesta e per come ha parato il rigore a Alonso.
Dispiace davvero tanto per questi ragazzi che avevano interpretato alla perfezione una partita difficilissima. Hanno corso per 120 minuti, cedendo campo alla superiorità tecnica della Spagna solo nel secondo tempo supplementare.

Avevo pronosticato una finale Italia-Portogallo. Il Portogallo è uscito ieri. Dunque, vogliamo fare fifty-fifty?

Cibali