25 giugno 2012

I Tre Porcellini e Steatopigia l’impenetrabile

Ray Hudson ar telefono co' Bbbruno Genntili
de 'a Cannotteri Tevere
Dopo i pronostici dei quarti non posso più nascondermi: l’unico che ho sbagliato, believe it or not, l’ho sbagliato apposta per scaramanzia. Andremo in finale, dunque: e ci andremo perché la tradizione conta qualcosa, e noi abbiamo la missione storica di fare il mazzo ai crucchi, per quanto loro insistano a considerarci degli inferiori Spaghettifresser. La Wehrmacht, promanante dal Bayern, ne riproduce (molto all'ingrosso) pregi e difetti: fortissimi dalla cintola in su, i barbari ballano in difesa. Il punto debole secondo me è Gongolo Lahm, ottimo come attaccante ma difensore spesso svagato: sulla sua fascia di competenza stanno le chiavi per aprire la serratura dei forzieri di Angelona Steatopigia. Cesarone Prandelli, cittì equilibrato e fine come nessuno dai tempi di Bearzot, ha meriti enormi: nondimeno ieri, contro la modesta Benny Hill Band, ha corso qualche rischio di troppo. Cesarone ha difatti un pupillo, Montolivo, il cui solo nome evoca notti di passione a Getsemani. Bravissimo ragazzo e ottimo giocatore, gli manca quel qualcosa sul piano emotivo nei momenti che contano: quando batte l’ora decisiva, svapora. D’accordo, qualcuno ieri sera doveva pur mettersi a giocare fra i due trinceroni scavati da Ray Hudson (traslittero secondo la novissima pronunzia di Gentili Bbruno, glottologo finissimo): però togliere un Fantantonio in crescita per voler tenere in campo l’abatino (a minuscola), con l’Abate che dava evidenti segni di cedimento …; se poi se ne fa male un altro, com'è successo, rischi di uscire contro ’sta specie di Esercito della Salvezza in maglia bianca. Speriamo che il pericolo corso contribuisca a riposizionare l’affetto paterno di Cesarone per Riccardino nella giusta prospettiva.

L’altra semifinale oppone due metafore, Masturbazione e Corrida. Può benissimo darsi che Lara Croft Ronaldo redima il lusitano onanismo pedatorio, posto che gli Onaniti non si sfianchino a inseguire il drappo rosso agitato qua e là dai cugini. Per questa volta, credo che il Duca-Conte rinuncerà al progetto di far marcare a uomo Lara Croft direttamente da Casillas, attenendosi al 4-6-0. Scelgo la Roja, ma solo per il gusto di ritrovarla a Kiev: ancora meglio se dopo la cinica lotteria che ben sappiamo.

Come che sia, gran bella soddisfazione per noi terroni d’Europa ritrovarci in tre Pigs su quattro cadreghe disponibili. Sperando che Angelona resti seduta composta, chiappone incollate alla sua poltronissima, giovedì sera a Varsavia.

Poscritto
Dimenticavo la risposta che devo a Mans su Pirlo: come non concordare? Immenso. Secondo le statistiche fornite dal sito bbc.co.uk, ieri sera ha corso 11.58 km, più di ogni altro giocatore inglese: l'unico che gli si è avvicinato è Gerrard, più che altro perché lo inseguiva con la lingua fuori. Centotrentun palloni recapitati al destinatario, a un tasso di precisione dell'ottantasette per cento. Oggi, non lo cambio con Xavi: anche perché Pirlo è letale su punizione, dote che fa di un grande regista un fuoriclasse. Grande merito ad Ancelotti, che lo reinventò centromediano metodista in anni durante i quali giocatori con le sue caratteristiche venivano sbattuti più avanti possibile (fosse capitato tra le grinfie di certa gente, Rivera sarebbe finito a fare la punta). Mongolino d'oro a Moratti, che riuscì nell'impresa di disfarsi di lui e di Seedorf. Ma Allegri, detto fra noi, non ha l'aria molto più sveglia.

Alviero