Sin dal sorteggio che ci aveva assegnato il più duro e affascinante dei gruppi nella storia dei Mondiali (7 coppe su 19 in campo, forse solo quello del Sarriá nel 1982 - 6 su 12 - gli era superiore) avevo avvertito la positiva sensazione che fosse quello per noi ideale, perché ci avrebbe costretto a metterci in gioco subito, senza titubanze. In fase di pronostico lo avevo ribadito [vedi]. Qui provo ad argomentare meglio: non abbiamo bisogno solo di scandali e polemiche per caricarci (fosse così non avremmo una grande considerazione della nostra tradizione, quella di Pozzo, Rocco e Trapattoni ...); basta l'importanza dell'evento e il modo di avvicinarcisi - e penso agli avversari del 2010 e all'approccio sconsiderato di Lippi, per intenderci.
Spira uno spirito di gruppo come nelle spedizioni più fortunate ... |
I nuovi maestri siamo noi, guidati - non a caso - da un Cesare "Augusto" [vedi la stima di Eupallog]. Per tradizione siamo maestri del gioco di sofferenza, ma Prandelli ha aggiunto qualcosa che solo Sacchi aveva provato a dare prima di lui alla Nazionale, cioè un gioco manovrato. Anche contro l'Inghilterra si è vista questa costante ricerca del possesso e del fraseggio, anche nella prima mezzora in cui eravamo schiacciati: non si sono visti lanci lunghi o spazzamenti difensivi, bensì una continua cucitura a palla bassa, anche rischiosa la sua parte. Quando abbiamo preso campo è emersa la qualità del palleggio del nostro centrocampo, che ha pari solo in quelli della Spagna e della Croazia tra le 32.
Altri tra noi analizzeranno la partita dei singoli. Segnalo solo come 9 dei 14 in campo fossero esordienti ai Mondiali: tra questi la mia menzione va a Darmian, Candreva e Balotelli. E, parafrasando il Filosofo, confesso che "mai avrei pensato di vedere Paletta e Parolo via satellite" dal cuore dell'Amazzonia. E' possibile - ma speriamo non probabile - che questa partenza intensa la si possa pagare più avanti, diciamo nelle ultime due delle sette partite, come accadde proprio nel 1978 (il continente è quello, peraltro). Ma intanto ieri sera abbiamo spaventato il Mondiale. Adesso avranno tutti paura di noi.
Azor